La nostra storia

Da dove siamo partiti...

L’Aia di Cucumo è situata in una posizione panoramica del comune di Castellana Grotte. Le è stato dato questo nome in quanto la struttura possiede una delle poche aie nella zona rimaste ben conservate, probabilmente l’unica nella contrada denominata “Cucumo”. L’aspetto è quello tipico delle masserie della campagna del sudest barese, risultato dell’aggregazione di trulli e di ampliamenti progressivi nel tempo, di differente tipologia costruttiva. La struttura si compone di quattro unità abitative denominate Lamia, Fienile, Granaio e Palmento. Il nome è stato loro attribuito per ricordare la destinazione d’uso che avevano in passato: l’edificio principale (“Lamia”) era la parte della masseria destinata ad abitazione, con annessi due coni; al piano superiore della Lamia vi era una stanza adibita allo stoccaggio del grano, oggi “Granaio”; annessa alla Lamia la terza unità, il ”Fienile”, una volta stalla, con annesso un cono che veniva utilizzato come forno. La quarta unità, il “Palmento”, collocata di fronte alle tre precedenti, era in passato il luogo in cui veniva pestata l’uva e raccolto il mosto all’interno di una cisterna interrata, per poi essere travasato nelle botti e portato in cantina. Il territorio rurale di Castellana è infatti caratterizzato dalla presenza diffusa degli antichi palmenti (palummiendi), testimonianza della diffusione in quest'area della coltura della vite nei secoli passati e dell'importanza che la produzione del vino aveva nell'economia locale. Nel terreno circostante ulivi, ciliegi, un mandorlo, un nespolo, una vite secolare e una quercia.

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...dove siamo arrivati.

Le scelte progettuali sono state finalizzate alla tutela della qualità del paesaggio tipico del territorio agricolo di quest’area della Puglia centrale. Il rapporto con il territorio è stato quindi oggetto di particolare attenzione, ricorrendo all’uso di forme semplici ed all’utilizzo di materiali locali e tecniche di costruzione tradizionali. In generale, si è cercato di mantenere e valorizzare la struttura nei suoi aspetti architettonici e strutturali, dandole nuova vita, nel rispetto della sua storia. Da dicembre 2016 a settembre 2017 tutti i corpi di fabbrica sono stati oggetto di intervento di restauro delle superfici, dalle murature alle volte. Si è provveduto anche al recupero delle tegole marsigliesi originali; in questo modo è stato possibile inserire elementi di coibentazione, al fine di abbattere i consumi energetici. Sono state sostituite le vecchie travi di legno, introducendole anche in quegli ambienti dove non erano presenti. Le vecchie chianche che costituivano la pavimentazione esterna di fronte a Lamia e trulli sono state recuperate e posizionate al centro del piazzale di accesso alle quattro unità. La piscina, di superficie di circa 40 mq, è stata realizzata nel rispetto della tipologia delle vasche d’acqua rurali, con finitura in pietra locale, tale da garantirne l’armonioso inserimento nel contesto paesaggistico circostante. L’aia invece, come anche la cisterna/foggia, sono state lasciate nello stato originale.

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Durante la ristrutturazione sono stati seguiti criteri di eco-sostenibilità, attraverso l'utilizzo di materiali naturali e di impianti ad energia rinnovabile. L'impianto di climatizzazione, con un sistema a pompe di calore per il riscaldamento ed il raffrescamento, e l'impianto solare termico sono stati realizzati per ridurre i consumi di energia primaria e abbattere conseguentemente il livello di emissioni di CO2 in atmosfera. L’impianto idrico è collegato all’acquedotto rurale, nonché alle cisterne esistenti che sono state adibite alla raccolta delle acque meteoriche, da utilizzare soprattutto per finalità irrigue, favorendo così una gestione sostenibile delle risorse idriche. L’acqua calda sanitaria viene prodotta in modo ottimale usufruendo dell’impianto solare termico e dell’impianto a pompa di calore, con conseguente ricaduta positiva in termini di consumi energetici e di impatto ambientale.